giovedì 30 aprile 2009

I venerdì delle osterie

La Vecchia Polveriera, sulle colline del Custoza!

Il nome non c'entra granché con le battaglie risorgimentali che pure ebbero luogo in queste colline. La Vecchia Polveriera deve il nome ad un laboratorio di fuochi artificiali e razzi antigrandine impiantato nel sito di una vecchia fattoria accudita da contadini poi emigrati in America in cerca se non dell'oro quantomeno di fortuna.
Il locale ha inaugurato la nuova stagione arricchendo la consueta offerta agrituristica accompagnando la degustazione dei piatti della cucina di tradizione con buona musica.
Le serate del sabato o del venerdì, con cadenza quindicinale saranno allietate dal Giordy (da non confondere con il papà dei gestori che non di rado lo si può vedere nei dintorni col suo cappello da mandriano), DJ della Texas Dance che proporrà le più belle ballate della Country Music, coinvolgendo i gentili ospiti, insegnando loro i passi della tipica danza dei dei cowboy americani. Non è previsto, ma solo per adesso, potersi cimentare in gare di rodeo o sulla groppa di un toro meccanico. All'esterno polo d'attrazione rimane sempre il vecchio Sandro,il quadrupede del Proffe, che ciondola stancamente nel vicino recinto con Grandeur l'ultimo arrivato, ma che comunque è tenuto in allenamento con sane galoppate sui sentieri della verde collina morenica, dovendo nel prossimo futuro rincorrere energiche giovenche da prendere al lazzo, a cui comunque è stato abituato da sempre dal suo proprietario!



venerdì 24 aprile 2009

Diavolo di un Lapo: Una ne fa cento ne pensa!

Tipico esempio di autopromozione, che non nuoce alla causa. Irriverente? No, dissacrante!

lunedì 20 aprile 2009

Spegnete la tv per sette giorni !


Da Londra dilaga la protesta: staccare la spina per sette giorni. E se il risultato è incoraggiante, non riattaccarla più. E' questo il tredicesimo anno di "Tv Turnoff Week"e aderiscono sempre più telespettatori allo sciopero.

Questa è la settimana della televisione spenta, una campagna ideata in Gran Bretagna e ripresa da numerosi altri paesi per provare a vivere senza tivù. Comincia oggi e finirà domenica, senza illudersi di poter realizzare una simile rivoluzione: ma i sostenitori dell'iniziativa aumentano e i suoi promotori sperano che come minimo serva a rendere la gente più consapevole, spingendo quelli che la televisione intendono tenerla accesa a guardarla un po' di meno. "Get out of the box", letteralmente "uscite dalla scatola", del video s'intende, è lo slogan stampato in migliaia di poster appesi nelle strade di Londra e di altre città inglesi. Fate un esperimento, dicono gli organizzatori: invece di guardare la tivù, stasera invitate i vostri vicini a fare due chiacchiere. I benefici, assicurano, saranno istantanei.
Lo scorso anno, in America, cinque milioni di persone hanno staccato la spina per i sette giorni della campagna.

venerdì 17 aprile 2009

Bakeka lavoro

Conto in rosso? Disoccupati? Non disperate: ecco qualche idea per chi vuole viaggiare ma non ha denaro. Fare snorkeling per la scienza alle Bahamas, andare a coltivare i kiwi in Nuova Zelanda. Oppure puntare all'investimento, e buttarsi a imparare un nuovo mestiere: lo chef, il carpentiere, il maestro di yoga. Nei siti stranieri è un pullulare di idee per viaggiatori disoccupati o squattrinati. Ve ne elenchiamo qualcuna.
Partiamo dalla vita di campagna. L’amate? Allora le fattorie organiche (organic farms) fanno per voi. Ce ne sono 1200 sparse per il mondo. In cambio di una sistemazione lavorerete part-time nei campi. Magari in Nuova Zelanda, nelle coltivazioni di kiwi, dove v’insegneranno i principi base dell’agricoltura autosufficiente, della cucina organica, dell’energia alternativa. Il sito di riferimento è WOOF oppure Isvonline.
Cedete la vostra stanza, o la vostra casa, in cambio di un’altra in qualunque altra parte del mondo. Di siti che offrono questo servizio ce ne sono molti, in genere si paga alla registrazione. Siti di riferimento HouseSwap, HomeExchange.
Siete dei lupi di mare, almeno nell’animo? Non resta che offrirvi come volontari nelle squadre che consegnano gli yatch. Non è necessario essere dei provetti marinai, almeno non sempre, perché molto spesso i capitani accettano anche gli inesperti, a patto che dimostrino di avere lo spirito e la voglia giusta d’imparare i segreti della vuta di mare. Il sito di riferimento in questo caso è Crewfile.
Accampati in una tenda, o in un’economica baracca, facendo i volontari nei parchi degli Stati Uniti. Studiare, muniti di macchina fotografica, la fauna selvatica del parco dello Yellowstone (sì, quello di Yogy e Bubu), o imparare le nuove tecniche di pesca dai biologi marini a Biscayne. O ancora: mettete a frutto la vostra capacità di orientamento nelle Graet Smoky Mountains. Sito di riferimento: US Parks.
Hai un mezzo romanzo in fondo al cassetto? Finisci di scriverlo in un villaggio medievale francese. Trova ispirazione al ritiro La Muse a Labastide-Esparbairenque, nel cuore del Cathar, zona Languedoc. In questo villaggio medievale tranquillo e isolato non ci sono distrazioni oltre al cibo rustico, ai mercatini dei contadini del posto, alle vicine vinerie e alla compagnia di altri scrittori. Sito: LaMuseInn.
Più che una vacanza gratuita è un investimento: diventate maestri di yoga. Di scuole sparse per il mondo ce ne sono parecchie, ma se potete permettervelo seguite i corsi della scuola di yoga per eccellenza, la Absolute Yoga in Thailandia, nell’isola di Koh Samui. Molti dei novelli istruttori recuperano le spese sostenute nel giro di quattro mesi.
Imparare le basi del mestiere di carpentiere, e allo stesso tempo imparare lo spagnolo e aiutare i bambini handicappati. Tutto questo si può fare offrendosi come volontari nel Villaggio della Pace di Santa Elena, situato nel cuore della Parco Nazionale La Gran Sabana, in Venezuela. Vi occuperete della costruzione di un campo da gioco, di aiutare i bimbi ad andare a cavallo, di sistemare stanze e giardino oltre che a fare vostre le tecniche di lavorazione di legno e pietra. Sito di riferimento: Peace Villages e più in generale Volunteer Abroad.
Qualcuno dice che la cucina italiana è una delle migliori al mondo. E allora perché non imparare a cucinare nel Belpaese? Magari in una villa antica tra i colli toscani. Chissà mai che si riesca a diventare uno chef. Male che vada si mangerà molto bene. Inglesi e americani ne vanno pazzi, basta immettere in un qualsiasi motore di ricerca "Italian cooking vacation" per trovare una sfilza di idee e indirizzi. Volendo si può andare a scoprire i segreti della cucina francese.
Il Base Camp Group offre corsi per istruttori di sci dal Canada alla Svizzera, a prezzi per tutte le tasche. Alla fine del corso avrete in mano una qualificazione riconosciuta in tutto il mondo.
Proteggere gli animali in via d’estinzione, a qualunque specie appartengano. Si lavora con gli scienziati su un progetto d’indagine o di conservazione sul posto, in giro per il mondo. I pinguini in Sudafrica, le tartarughe sulle spiagge del Pacifico, o la Barriera Corallina alle Bahamas. Il sito di riferimento è EarthWatch.

mercoledì 15 aprile 2009

Per caso, su e giù per la Romea e il delta del Po

Vigilia, Pasqua e lunedì di Pasquetta: liberi… si parte alla scoperta delle foci del Po.
Si scova e si prenota un bad & breakfast (l’ultimo che abbia ancora dei posti liberi) a Porto Viro sperando di arrivarci, non prima d’aver approfittato dell’ultima offerta Lidl: 2 binocoli al prezzo di 1. Sull’impolverato atlante stradale (vecchio di una ventina d’anni) Porto Viro non lo si trova nemmeno ma ci arriviamo lo stesso, forse perché era lì ad aspettarci, ma è bello sapere che esiste davvero. Porto Viro è un Comune giovane sorto dall’unione di 2 comuni limitrofi, ma lo scopriamo dopo. Un viaggio non minimamente organizzato comporta una buona dose d’improvvisazione e di fortuna anche se non siamo ai confini del mondo. Eccoci di buon'ora… mica tanto, orami siamo sull’alzarsi del sole a mezzogiorno, sulla Romea; già calda se non per il timido sole primaverile, sicuramente per la proverbiale mole di traffico che da sempre è costretta sopportare, aggravato in questi giorni nel tratto compreso entro il parco del delta tra le province di Ferrara e Rovigo dai vacanzieri di questa Pasqua.
Cercando d’imbroccare la strada giusta per una delle foci, optiamo per l’indicazione più invitante: il Po di Gnocca! Costeggiando lo stesso e prima di risalire lungo l’argine del Po di Goro si arriva ad una passerella di un attracco per natanti, in prossimità della quale, sulle assi di legno che fanno da punto informazioni si nota il numero di un cellulare che invita a fare un giretto sull’acqua del delta ma, è sottinteso, soprattutto al Faro di Goro che troneggia al di là della foce in un isolotto sospeso tra terra e mare e che ti fa dire: come cavolo ci si arriva? Niente paura Fabrizio e Valentino, ex pescatori appartenenti ad una famiglia di pescatori da generazioni, sono lesti nel trasferimento e in un batter d’occhio ci, e vi porta ai piedi del Faro (purtroppo inaccessibile), dove gestiscono il ristorante dal nome univoco …La Lanterna e dove per chi arriva in orario si mangia pesce di qualità senza ombra di dubbio! A noi, vista l’ora, non resta che il caffè, ma l’isolotto rivela una spiaggetta niente male in via di sistemazione per l’approssimarsi dell’estate. Adesso almeno sappiamo come arrivarci e che lì si mangia!
Eccome se si mangia: gli aromi ci rilasciano l’acquolina in bocca per tutto il resto della giornata mentre si girovaga all’interno del parco cercando di mettere a fuoco i binocoli della Lidl su d’improbabili uccelli palustri che ci sono ma non si fanno vedere.
Stanchi di girovagare si torna sulla Romea ai bordi della quale sembra sorgere una famosa Abbazia, purtroppo prendiamo la statale in direzione Venezia: tutto l’opposto della direzione giusta. Si gira e si arriva a Pomposa troppo tardi per trovare la Chiesa ancora aperta e troppo presto per la Veglia di mezzanotte,
ma lo scenario con il
campanile illuminatosi col calar della sera è notevole, ancora più notevole è il ristorante che si trova nei pressi dove si mangia dal 1943 e che sicuramente farà proprio al caso nostro, ma chiediamo conferma ad Alessandro e Michele, 2 personaggi del loco che bivaccano dal banco bar e l’ingresso del locale e che in quel momento stanno contando i milioni di euro che passeranno la notte nella vicina area di sosta per Camper. Il ristorante Abbazia, per noi che non mangiamo dalla sera prima, si rivela appropriato, e l’appetito non sopito dalla merenda al sacco e l’acquolina aroma pesce che fino allora non ci ha mai abbandonato, può essere finalmente placata! La Mariangela accontenta tutti i nostri capricci congedandoci con un sorbetto della casa di cui abbiamo potuto sceglierci persino il gradiente alcolico.
E’ Pasqua! Santa Messa nella parrocchia salesiana di Porto Viro: Bellissima! Il parroco, che si chiede chissà quando vedrà ancora così tanta gente in Chiesa fa scattare da un chierichetto una foto ricordo! Si prosegue in stile karaoke: i testi dei canti liturgici scelti per la celebrazione vengono videoproiettati sul lato destro della campata risultando ben visibili a l’intera assemblea che affolla anche i corridoi mentre i bambini vengono invitati sedersi sui gradini dell’altare. Tutto nello spirito di Don Bosco, mancano solo i schermi giganti posti sul piazzale della Chiesa, che ne siamo sicuri, sarebbero piaciuti anche al Santo saltimbanco! Andati in Pace, s’infila di nuovo la Romea, questa volta nella direzione giusta per raggiungere il “Boscone” della Mesola. Ci inoltramo nel bosco di lecci, pioppi bianchi, pini domestici e marittimi…. Con le bici prese in affitto e andiamo alla ricerca del cervo padano e del daino dama che non si vedono nemmeno col binocolo… coi binocoli della Lidl, ma pare siano negli ambienti dedicati e inaccessibili. La passeggiata sullo sterrato ciclabile è comunque rilassante, ma quando si affonda nei tratti sabbiosi viene da dire che sarebbe stato meglio andare a piedi.
Io a dire il vero, forse avrei preferito scorazzare con la Lambretta Innocenti 175 notata all’ingresso del bosco, portata a fare bella mostra di se dal proprietario, un ferrarese, che mi riporta ai ricordi da bambino quando mio papà ci caricava (tutta la famiglia + il cane) sulla a sua, per farci fare un giretto nei giorni di festa. Di nuovo in macchina sulla Romea, e poi giù lungo il Po di Venezia per andare a respirare l’odore del mare. E’ nel porticciolo di Pila-Barmamarco che facciamo l’incontro più interessante della breve vacanza di Pasqua: passeggiando sul molo quasi deserto sentiamo armeggiare qualcuno in un angolo del porto e dopo un fila di motopescherecci a riposo, eccolo, un autentico lupo di mare! Tale Fiorello Boscolo da Chioggia, che approfittando del giorno di festa si prende cura del Vecchio Bruno: il suo piccolo grande anatroccolo di peschereccio, che tante soddisfazioni gli ha dato con le anguille lungo le foci, e adesso ci sbarca il lunario con le panoccie e quando capita con qualche bella sogliola, ma è sempre il suo Bruno e fa ancora il suo dovere, mentre le belle del porto fanno si bella figura ma nessuno le porta più per mare!
Fiorello ci spiega, che sono a riposo forzato, e che nessuno le vuole. Anche qua c’è aria di crisi, ma la verità è che consumiamo più di quello che produciamo e che nessuno cala più le reti per tirarle su vuote: sempre dura la vita dei pescatori! Ci portiamo sul Po della Pila alla ricerca di un altro Boscolo ( da queste parti si chiamano tutti Boscolo, o quasi): il neo presidente della cooperativa pescatori (un pescatore al comando è un orgoglio per tutti i lupi di mare della zona). Abbiamo tutta l’intenzione di farci un giretto tra le paludi e i canneti per osservare da vicino gli uccelli che vi nidificano, in verità siamo venuti apposta, sull’esempio dei documentari TV, ma siamo in pochi e nessuno della cooperativa pescatori è disposto a spostare la barchetta dagli ormeggi per pochi euro con quel che costa la benzina e sopratutto quando per tutti è festa. Sarà per un’altra volta, per intanto ci tocca solo ammirar il grande mostro: la centrale elettrica di Porto Tolle che spicca poco in là e che a dire stona con l’ambiente, è troppo poco!
C’è ancora gran parte del pomeriggio da sfruttare e si decide quindi di passarlo sulla vicina spiaggia di Boccasette, dove Fiorello il Ciosotto, ha trovato moglie tanti anni fa, quando faceva i trasporti fluviali, prima dell’avvento dei tir, gli stessi che imperversano sulla Romea durante tutta la settimana; ma perché non la spostano più in là la Romea, ma perché non eliminiano i tir e le merci li spostiamo via mare e lungo i fiumi.
Pensieri vaganti mentre passeggiamo accarezzati dal vento, lo stesso che muove gli aquiloni, in questo spicchio di spiaggia compresso in uno scenario che la natura e il mare mutano nel tempo. E’ sera, e per chi passa da Boccasette la tappa obbligatoria, è dal Bar Ristorante Pizzeria Melita dove rivediamo e salutiamo Fiorello intento a farsi 4 ciacole e l’ultimo biccer con gli amici prima di riprendere la strada di casa. Noi vi troviamo chi non t’aspetti: altri che bazzicano il nostro ambiente di lavoro sono per caso anche loro su giù per la Romea e il delta del Po. Si cena con Margherite (ravioli) al ripieno di trito di pesce, e frittura, per non dimenticare gli odori e i sapore del mare!
Il lunedì ci apprestiamo a salutare il delta non prima però di spingerci verso la Via delle Valli che porta a l’isola di Albarella, per annusare da vicino la vacanza d’elite… non tanto da vicino, lì sembra tutto blindato e insuperabile almeno che non ci presenti con un bel pacchetto di soldi nell’agenzia del Gruppo Marcegaglia, ma il viaggio non è stato inutile, finalmente i binocoli della Lidl possono svolgere la loro funzione. Tornado indietro ci fermiamo nei pressi di una chiesetta dove abbiamo avvistato nella distesa paludosa retrostante una marea di puntini bianco/rosa: non sono apostrofi, ma fenicotteri rosa. Ci spostiamo poi verso Rosolina per scoprire Rosapineta ed un’altra foce di un fiume a noi più vicino, quello dell’Adige. Tradizione vuole per chi viene da Verona che a Pasquetta si vada a mangiare le uova in riva l’Adige, oggi noi consumiamo il nostro pasto fuori porta sulla foce dell’Adese e questo ci può bastare, insomma chi si accontenta gode! Abbandonata la Romea ma non sedotta e poca amata, concludiamo la nostra vacanza a l’Adria Raceway dove le auto possono sfrecciare quanto vogliono e dove oggi sfrecciano i centauri e il vento.
E’ tardi e si procede stanchi e mesti verso casa, ma torneremo ancora sul delta per farci giro del parco con il barcone e con tanto di "guida turistica", che a dirla come l'anonima perlanera, trattasi di solito di abitanti del luogo nati e cresciuti tra la canna palustre e gallinelle d' acqua...e qualche imprecazione..., e poi magari risaliamo la corrente, sulle tracce del grande fiume.

Utili: RISTOBAR & PIZZA ABBAZIA POMPOSA Via Pomposa Centro,16 Tel. 0553 719097
RISTORANTE LA LANTERNA Località Zona Faro Gorino Tel.336363322

martedì 14 aprile 2009

BUON COMPLEANNO VENTOLYN !!!
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venerdì 10 aprile 2009

48580 Pro TERREMOTO ABRUZZO

Dopo un evento del genere ci vuole solo aiuto, un sms in più. GRAZIE.

martedì 7 aprile 2009

Intervista a Giampaolo Giuliani (Previsione Terremoti)

GIULIANI DIFENDE SUO METODO, E' SPERIMENTALE
ROMA - ''Si', le rispondo si'''. Gioacchino Giuliani, il tecnico dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, si dice sicuro di aver previsto l'evento sismico che ha scosso l'Abruzzo. Nonostante lo scetticismo della comunita' scientifica, al telefono con l'ANSA difende a spada tratta il suo metodo di rilevazione dei terremoti. ''Noi utilizziamo un metodo sperimentale che fino ad oggi ha dato degli ottimi risultati - sostiene
Giuliani - In dieci anni abbiamo raccolto dati statistici tali da permetterci di prevedere un evento sismico nel raggio di azione degli strumenti. Questo ci da' la sicurezza che domani nel mondo si potranno prevedere i terremoti. Noi oggi gia' lo facciamo''.
Giuliani e' d'accordo con la comunita' scientifica sull'impossibilita' di prevedere con esattezza un terremoto solo attraverso l'analisi di uno sciame sismico. ''Non bisogna essere scienziati per capire che gli sciami sismici possono non aver nulla a che fare con un forte evento sismico - afferma Giuliani -. Nello stesso tempo, pero', gli sciami possono essere collegati ad un terremoto soprattutto se avvengono in prossimita' di una faglia. Solo con questo sistema non e' comunque possibile prevedere luogo e data di un sisma''.
Secondo Giuliani, invece, con i rivelatori di concentrazione di gas radon, e' possibile prevedere con una buona precisione i terremoti. ''Noi abbiamo acquisito in dieci anni un'esperienza che ci permette di rilevare sia il precursore sismico, sia l'epicentro e il grado sismico - sostiene il ricercatore -. Si puo' quindi sapere quando avviene un terremoto, perche' il precursore sismico da' la possibilita' di prevedere, dalle 6 alle 24 ore prima, un evento sismico calcolandone epicentro, intensita' e ipocentro''. ''Noi abbiamo una rete di stazioni che misurano la stessa cosa'', ha detto riferendosi ai rilevatori installati a Coppito (L'Aquila) e Avezzano (L'Aquila). Le stazioni, ha aggiunto, ''sono interconnesse tra di loro e ci permettono di ottenere i dati necessari alla previsione''.
''Tutto questo non e' accettato dalla scienza perche' nessuno ha mai creduto a quello che stavamo facendo, ma noi siamo andati avanti da soli - conclude Giuliani-. A chi non mi ha creduto dico solo che il dizionario di uno scienziato non dovrebbe contenere la parola impossibile. Questo la storia ce lo ha insegnato. Cio' che in passato non era possibile, con l'evoluzione puo' diventare possibile''.

link www.ansa.it

sabato 4 aprile 2009

Certe sere nella giungla dei locali veronesi...

...momentaneamente chiuso el cantier della sala prove, ma con la tabella – Lavori in corso – ancora appesa sulla porta, continua a gonfie vele l’Ormonchescombatetour’09 dei Niù Tennici. Sfiorato il pienone ieri sera in ZAI dall'Al Jameika dove non sono mancate done accompagnate, in gruppo e quelle allo stato brado che vaganti nell’hinterland cittadino alla ricerca di un mojito, sono finiti da Al Jam (…e dove sennò?) finendo per trovarvi i Niù ancora adesso più sexi che mai. La solita bella serata, come spesso sanno offrire a queste latitudini, accompagnata per l’occasione dalla consueta ma sempre allegra performance dei Niù e dell’ El Bifidus, e solita bella gente (avvistate qualche VIP del polyclinic come la Rave, bella sciolta come la sua amica), e ben gli sta a chi la serata se l’è persa. Un rimbrotto va oltre che a mia sorela, alla Cordyal e alla sua turnista Bigia Miciò che hanno preferito all’ultimo momento un cono da passeggio, alla mia schiavetta Albachiaretta, che se n’è andata a La Rotonda di Grezzana a gustarsi le simpatiche panzane del Fucile.. (si proprio il nostro Florence Gun, che a forza di rincorrere la sua galina, adesso ci porta via anche le galinele), alla Manu…ciaociao, che promette promette, ma ormai non esce nemmeno più a fare la spesa (la fa on–line con il suo piccì, direttamente dalla sua cucina), e a Perlanera e a Tesserinasemprefiduciosa, giustificate però dall’ansia di doversi alzare presto stamattina per guadagnarsi il pane. Ma per tutte loro e per chi ne ha voglia, niente paura, oggi i Niù replicano Novaglie alla Sagra del Broccolo e come dice Rana: Fasive un gropo al fasoleto! Un saluto dal vostro Salgaribar, che ieri sera c’era e non poteva davvero perdersela. Stasera invece me ne vo’ a Custoza da La Vecchia Polveriera dove sembra , vada in onda la country music, ma ve lo racconto nella prossima puntata!”

mercoledì 1 aprile 2009

Auguri ad Andrea Benjamin

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Ha compiuto 1 anno e cresce sano e bello, il frutto di un amore sbocciato per caso a primavera.
Auguri da Sventol@ il blog al piccolo Andrea Benjamin e agli amorevoli genitori che di smisurato affetto lo ricoprono!