giovedì 31 dicembre 2009


A TUTTI BUON ANNO 2010 !!!

sabato 26 dicembre 2009

... e sotto le Feste la consueta paginetta scelta del Mauri è ormai di rito!

Un viaggio musicale in Colombia
di Frank Varano
Mia moglie proviene dalla Colombia dove ha passato più di 20 anni della sua vita. Dopo 10 anni di matrimonio mi porta a conoscere “su tierra “. Atterriamo a Medellin, città che nonostante tutti i problemi recenti sta godendo un rinascimento dopo i tragici decenni del narcoterrorismo. É ora di pranzo, e direttamente dall’aeroporto ci fermiamo ad un ristorante sulla strada statale tra Medellin e Rionegro. Entriamo e c’è un palco enorme nel centro del ristorante su cui un duetto di chitarristi suona e canta, mentre i clienti mangiano. C’è solo silenzio tra dolci canzoni di chitarre classiche e armonie vocali di prima classe. “Perché non applaudono tra brani?” chiedo a mia moglie: “perché i musicisti stanno lavorando e il pubblico non vuole interrompere, vuole ascoltare”. Sono in Sud America per appena 90 minuti e ho già capito che qui LA MUSICA DAL VIVO É UN SERVIZIO, peraltro un servizio che il pubblico esige, come la posta o internet. Dopo pranzo arriviamo nel centro di Medellin e siamo invitati ad una festa di compleanno di una vecchia amica della famiglia di mia moglie. Entriamo in un locale prenotato per la festa. C’è un quartetto di musicisti che sta suonando (tre chitarristi e un percussionista, tutti quattro cantano). I parenti felici urlano i titoli dei brani che vogliono sentire, uno dopo l’altro, per quattro ore, concedendo una sola pausa ai musicisti. Alla fine tutti cantano “feliz cumpleanno, ma la festeggiata non ha ancora finito di chiedere agli stanchi ma contenti musicisti un fiume di brani; la musica dal vivo continua fino alle due di mattina. La festeggiata stava celebrando il suo novantesimo compleanno. Il giorno dopo andiamo in centro Medellin, nell’enorme Plaza Botero. Conto sei (sei!) gruppi di chitarristi, con vari percussionisti e cantanti aggiunti ad ogni performance. Intorno ad ogni gruppo vi sono una trentina di persone che ascoltano e ballano. Nessun gruppo ha l’amplificazione – vi sono esclusivamente vecchie chitarre classiche - e quindi non ci sono problemi di volume tra i gruppi, e poiché i volumi sono bassi la gente, si avvicina per assicurarsi che nessuna nota sfugga. Tutti i giri d’accordi sono piuttosto semplici, quasi esclusivamente in chiave minore. Nessuno suona al livello di Paco de Lucia, ma va bene così. Anziché “spettacolo”, c’è un senso d’accoglienza, che chiunque possa godere (e partecipare!) questa musica. Thoreau disse: “una persona puó considerarsi ricca se i suoi divertimenti costano poco”, e in questo contesto coglie perfettamente il senso. Mi è difficile immaginare questa città durante gli anni 80 e 90, quando l’incubo del narcoterrorismo fece migliaia di vittime. Mia moglie mi racconta che durante la sua gioventù erano “los narcos” ad imporre il coprifuoco su tutta la città, e chiunque avesse il coraggio di uscire dopo buio veniva sequestrato o ucciso. Ma oggi è tutta un’altra città, i loro anni di piombo sono passati nonostante i continui problemi in periferia. La musica non è solo un veicolo per celebrare la rinascita urbana, è addirittura diventato un mezzo per combattere la criminalità. Anni fa il sindaco di Medellin aveva varato un programma gratuito per insegnare a suonare uno strumento alla gioventù precaria. Si dava speranza per un futuro migliore che non coinvolgeva la droga o la malavita. Uno dei carri della parata des las flores porta un gigantesco stemma fatto interamente di fiori con lo scritto “Un bambino che suona uno strumento non impugnerà mai un’arma.”. É il simbolo che la Colombia continua a migliorare, un accordo alla volta.
Qui c’è la foto:


Inviata dal Mauri http://www.flyjazz.it/
http://www.accordo.it/articles/2009/10/27682/un-viaggio-musicale-in-colombia.html


domenica 13 dicembre 2009