mercoledì 15 aprile 2009

Per caso, su e giù per la Romea e il delta del Po

Vigilia, Pasqua e lunedì di Pasquetta: liberi… si parte alla scoperta delle foci del Po.
Si scova e si prenota un bad & breakfast (l’ultimo che abbia ancora dei posti liberi) a Porto Viro sperando di arrivarci, non prima d’aver approfittato dell’ultima offerta Lidl: 2 binocoli al prezzo di 1. Sull’impolverato atlante stradale (vecchio di una ventina d’anni) Porto Viro non lo si trova nemmeno ma ci arriviamo lo stesso, forse perché era lì ad aspettarci, ma è bello sapere che esiste davvero. Porto Viro è un Comune giovane sorto dall’unione di 2 comuni limitrofi, ma lo scopriamo dopo. Un viaggio non minimamente organizzato comporta una buona dose d’improvvisazione e di fortuna anche se non siamo ai confini del mondo. Eccoci di buon'ora… mica tanto, orami siamo sull’alzarsi del sole a mezzogiorno, sulla Romea; già calda se non per il timido sole primaverile, sicuramente per la proverbiale mole di traffico che da sempre è costretta sopportare, aggravato in questi giorni nel tratto compreso entro il parco del delta tra le province di Ferrara e Rovigo dai vacanzieri di questa Pasqua.
Cercando d’imbroccare la strada giusta per una delle foci, optiamo per l’indicazione più invitante: il Po di Gnocca! Costeggiando lo stesso e prima di risalire lungo l’argine del Po di Goro si arriva ad una passerella di un attracco per natanti, in prossimità della quale, sulle assi di legno che fanno da punto informazioni si nota il numero di un cellulare che invita a fare un giretto sull’acqua del delta ma, è sottinteso, soprattutto al Faro di Goro che troneggia al di là della foce in un isolotto sospeso tra terra e mare e che ti fa dire: come cavolo ci si arriva? Niente paura Fabrizio e Valentino, ex pescatori appartenenti ad una famiglia di pescatori da generazioni, sono lesti nel trasferimento e in un batter d’occhio ci, e vi porta ai piedi del Faro (purtroppo inaccessibile), dove gestiscono il ristorante dal nome univoco …La Lanterna e dove per chi arriva in orario si mangia pesce di qualità senza ombra di dubbio! A noi, vista l’ora, non resta che il caffè, ma l’isolotto rivela una spiaggetta niente male in via di sistemazione per l’approssimarsi dell’estate. Adesso almeno sappiamo come arrivarci e che lì si mangia!
Eccome se si mangia: gli aromi ci rilasciano l’acquolina in bocca per tutto il resto della giornata mentre si girovaga all’interno del parco cercando di mettere a fuoco i binocoli della Lidl su d’improbabili uccelli palustri che ci sono ma non si fanno vedere.
Stanchi di girovagare si torna sulla Romea ai bordi della quale sembra sorgere una famosa Abbazia, purtroppo prendiamo la statale in direzione Venezia: tutto l’opposto della direzione giusta. Si gira e si arriva a Pomposa troppo tardi per trovare la Chiesa ancora aperta e troppo presto per la Veglia di mezzanotte,
ma lo scenario con il
campanile illuminatosi col calar della sera è notevole, ancora più notevole è il ristorante che si trova nei pressi dove si mangia dal 1943 e che sicuramente farà proprio al caso nostro, ma chiediamo conferma ad Alessandro e Michele, 2 personaggi del loco che bivaccano dal banco bar e l’ingresso del locale e che in quel momento stanno contando i milioni di euro che passeranno la notte nella vicina area di sosta per Camper. Il ristorante Abbazia, per noi che non mangiamo dalla sera prima, si rivela appropriato, e l’appetito non sopito dalla merenda al sacco e l’acquolina aroma pesce che fino allora non ci ha mai abbandonato, può essere finalmente placata! La Mariangela accontenta tutti i nostri capricci congedandoci con un sorbetto della casa di cui abbiamo potuto sceglierci persino il gradiente alcolico.
E’ Pasqua! Santa Messa nella parrocchia salesiana di Porto Viro: Bellissima! Il parroco, che si chiede chissà quando vedrà ancora così tanta gente in Chiesa fa scattare da un chierichetto una foto ricordo! Si prosegue in stile karaoke: i testi dei canti liturgici scelti per la celebrazione vengono videoproiettati sul lato destro della campata risultando ben visibili a l’intera assemblea che affolla anche i corridoi mentre i bambini vengono invitati sedersi sui gradini dell’altare. Tutto nello spirito di Don Bosco, mancano solo i schermi giganti posti sul piazzale della Chiesa, che ne siamo sicuri, sarebbero piaciuti anche al Santo saltimbanco! Andati in Pace, s’infila di nuovo la Romea, questa volta nella direzione giusta per raggiungere il “Boscone” della Mesola. Ci inoltramo nel bosco di lecci, pioppi bianchi, pini domestici e marittimi…. Con le bici prese in affitto e andiamo alla ricerca del cervo padano e del daino dama che non si vedono nemmeno col binocolo… coi binocoli della Lidl, ma pare siano negli ambienti dedicati e inaccessibili. La passeggiata sullo sterrato ciclabile è comunque rilassante, ma quando si affonda nei tratti sabbiosi viene da dire che sarebbe stato meglio andare a piedi.
Io a dire il vero, forse avrei preferito scorazzare con la Lambretta Innocenti 175 notata all’ingresso del bosco, portata a fare bella mostra di se dal proprietario, un ferrarese, che mi riporta ai ricordi da bambino quando mio papà ci caricava (tutta la famiglia + il cane) sulla a sua, per farci fare un giretto nei giorni di festa. Di nuovo in macchina sulla Romea, e poi giù lungo il Po di Venezia per andare a respirare l’odore del mare. E’ nel porticciolo di Pila-Barmamarco che facciamo l’incontro più interessante della breve vacanza di Pasqua: passeggiando sul molo quasi deserto sentiamo armeggiare qualcuno in un angolo del porto e dopo un fila di motopescherecci a riposo, eccolo, un autentico lupo di mare! Tale Fiorello Boscolo da Chioggia, che approfittando del giorno di festa si prende cura del Vecchio Bruno: il suo piccolo grande anatroccolo di peschereccio, che tante soddisfazioni gli ha dato con le anguille lungo le foci, e adesso ci sbarca il lunario con le panoccie e quando capita con qualche bella sogliola, ma è sempre il suo Bruno e fa ancora il suo dovere, mentre le belle del porto fanno si bella figura ma nessuno le porta più per mare!
Fiorello ci spiega, che sono a riposo forzato, e che nessuno le vuole. Anche qua c’è aria di crisi, ma la verità è che consumiamo più di quello che produciamo e che nessuno cala più le reti per tirarle su vuote: sempre dura la vita dei pescatori! Ci portiamo sul Po della Pila alla ricerca di un altro Boscolo ( da queste parti si chiamano tutti Boscolo, o quasi): il neo presidente della cooperativa pescatori (un pescatore al comando è un orgoglio per tutti i lupi di mare della zona). Abbiamo tutta l’intenzione di farci un giretto tra le paludi e i canneti per osservare da vicino gli uccelli che vi nidificano, in verità siamo venuti apposta, sull’esempio dei documentari TV, ma siamo in pochi e nessuno della cooperativa pescatori è disposto a spostare la barchetta dagli ormeggi per pochi euro con quel che costa la benzina e sopratutto quando per tutti è festa. Sarà per un’altra volta, per intanto ci tocca solo ammirar il grande mostro: la centrale elettrica di Porto Tolle che spicca poco in là e che a dire stona con l’ambiente, è troppo poco!
C’è ancora gran parte del pomeriggio da sfruttare e si decide quindi di passarlo sulla vicina spiaggia di Boccasette, dove Fiorello il Ciosotto, ha trovato moglie tanti anni fa, quando faceva i trasporti fluviali, prima dell’avvento dei tir, gli stessi che imperversano sulla Romea durante tutta la settimana; ma perché non la spostano più in là la Romea, ma perché non eliminiano i tir e le merci li spostiamo via mare e lungo i fiumi.
Pensieri vaganti mentre passeggiamo accarezzati dal vento, lo stesso che muove gli aquiloni, in questo spicchio di spiaggia compresso in uno scenario che la natura e il mare mutano nel tempo. E’ sera, e per chi passa da Boccasette la tappa obbligatoria, è dal Bar Ristorante Pizzeria Melita dove rivediamo e salutiamo Fiorello intento a farsi 4 ciacole e l’ultimo biccer con gli amici prima di riprendere la strada di casa. Noi vi troviamo chi non t’aspetti: altri che bazzicano il nostro ambiente di lavoro sono per caso anche loro su giù per la Romea e il delta del Po. Si cena con Margherite (ravioli) al ripieno di trito di pesce, e frittura, per non dimenticare gli odori e i sapore del mare!
Il lunedì ci apprestiamo a salutare il delta non prima però di spingerci verso la Via delle Valli che porta a l’isola di Albarella, per annusare da vicino la vacanza d’elite… non tanto da vicino, lì sembra tutto blindato e insuperabile almeno che non ci presenti con un bel pacchetto di soldi nell’agenzia del Gruppo Marcegaglia, ma il viaggio non è stato inutile, finalmente i binocoli della Lidl possono svolgere la loro funzione. Tornado indietro ci fermiamo nei pressi di una chiesetta dove abbiamo avvistato nella distesa paludosa retrostante una marea di puntini bianco/rosa: non sono apostrofi, ma fenicotteri rosa. Ci spostiamo poi verso Rosolina per scoprire Rosapineta ed un’altra foce di un fiume a noi più vicino, quello dell’Adige. Tradizione vuole per chi viene da Verona che a Pasquetta si vada a mangiare le uova in riva l’Adige, oggi noi consumiamo il nostro pasto fuori porta sulla foce dell’Adese e questo ci può bastare, insomma chi si accontenta gode! Abbandonata la Romea ma non sedotta e poca amata, concludiamo la nostra vacanza a l’Adria Raceway dove le auto possono sfrecciare quanto vogliono e dove oggi sfrecciano i centauri e il vento.
E’ tardi e si procede stanchi e mesti verso casa, ma torneremo ancora sul delta per farci giro del parco con il barcone e con tanto di "guida turistica", che a dirla come l'anonima perlanera, trattasi di solito di abitanti del luogo nati e cresciuti tra la canna palustre e gallinelle d' acqua...e qualche imprecazione..., e poi magari risaliamo la corrente, sulle tracce del grande fiume.

Utili: RISTOBAR & PIZZA ABBAZIA POMPOSA Via Pomposa Centro,16 Tel. 0553 719097
RISTORANTE LA LANTERNA Località Zona Faro Gorino Tel.336363322

6 commenti:

sapientina ha detto...

bravo !!! Bella avventura fuori porta ed immagino vi siate divertiti da pazzi.

Unknown ha detto...

...mancavi solo tu, ma puoi rifarti con la Meteocena!
Si aspettano le conferme all'adesione del mega evento!
Anche la tua!

Delta Delta ha detto...

Anke io sono andata lì per Pasqua!
P.S. Ma dov'è Gimmy? Mi aveva detto che c'era anche lui su questo blog!

Anonimo ha detto...

...bel posto...lo ricordo con molto piacere anche se sono passati circa ...lasciamo perdere!Comunque, a mio avviso, ti manca la parte più interessante da visitare ossia il vero e propio giro del parco con il barcone e con tanto di "guida turistica",trattasi di abitanti del luogo nati e cresciuti tra la canna palustre e gallinelle d' acqua...e qualche imprecazione!).

Unknown ha detto...

...in verità siamo andati apposta. Non perderti il resto del post per sapere com'è andata a finire!

Gimmy ha detto...

Sono qui "Delta Delta"!!!